Saggistica:

La vocazione al Matrimonio

Il matrimonio: una vocazione e un cammino divino
Arrivare insieme in Cielo: questo è il grande desiderio che può fare da incentivo per ogni coppia di Sposi
Queste parole che il Papa Francesco ha pronunciato durante un incontro con le famiglie a Manila, hanno fatto il giro del mondo:

”“Non è possibile una famiglia senza il sogno. Quando in una famiglia si perde la capacità di sognare, si perde anche la forza di amare, perciò vi raccomando che la sera, quando fate l’esame di coscienza, ciascuno si ponga queste domande: oggi ho sognato il futuro dei miei figli, oggi ho sognato l’amore del mio sposo, della mia sposa, ho sognato la storia dei miei nonni?””

“L’amore che conduce al matrimonio e alla famiglia, può essere anch’esso un cammino divino, vocazionale, meraviglioso, una strada per la completa dedicazione al nostro Dio”.Cfr. San Josemaría, Omelia “Amare il mondo appassionatamente”, in Colloqui, n. 121; Cfr. “Il Matrimonio, vocazione cristiana” in È Gesù che passa.

D’altra parte, questa chiamata di Dio nel matrimonio non significa in nessun modo sottovalutare i requisiti richiesti per seguire Gesù. Perché, se “”tutto concorre al bene di coloro che amano Dio””Rm 8, 28, gli sposi cristiani trovano nella vita matrimoniale e familiare la materia della loro santificazione personale, cioè della loro personale identificazione con Cristo: i sacrifici e le gioie, i piaceri e le rinunce, il lavoro in casa e fuori casa, sono gli elementi con i quali, alla luce della fede, si costruisce l’edificio della Chiesa.
Per un cristiano, sognare la sposa o lo sposo, vuol dire guardare il proprio coniuge con gli occhi di Dio. È la contemplazione, protratta nel tempo, della realizzazione del progetto che il Signore ha pensato e vuole, per ciascuno e per tutti e due, nella loro concreta relazione matrimoniale. È desiderare che questi piani divini divengano realtà nella famiglia, nei figli – se Dio li manda –, nei nonni e negli amici che la provvidenza mette loro accanto per accompagnarli nel viaggio della vita. È in definitiva la possibilità che ciascuno veda nell’altro la sua strada personale per il cielo.

Il segreto della famiglia


Cristo ha fatto del matrimonio un cammino divino di santità, per trovare Dio in mezzo alle occupazioni quotidiane della famiglia e del lavoro, per innalzare l’amicizia, le gioie e le pene –perché non c’è cristianesimo senza croce – e le mille piccole cose del focolare, al livello eterno dell’amore. Ecco il segreto del matrimonio e della famiglia. Così si anticipa la contemplazione e il gaudio del cielo, dove troveremo la felicità completa, definitiva.
In altri sacramenti la materia sono il pane, il vino, o l’acqua nel matrimonio sono gli stessi corpi degli sposi elevati nell’altare coniugale la materia del sacramento. L’espressione altare può sembrare sorprendente, e nello stesso tempo è la conseguenza logica di una lettura profonda del matrimonio, che ha nell’ “una caro”Cfr. Gn 2, 24; Mc 10, 8 -cioè nell’unione completa dei corpi umani, creati a immagine e somiglianza di Dio – il suo nucleo.
Da questa prospettiva si capisce che gli sposi cristiani esprimono, nel linguaggio della corporalità, la peculiarità del sacramento del matrimonio: con la loro mutua donazione, lodano Dio e gli danno gloria, annunciano e attualizzano l’amore tra Cristo e la Chiesa, assecondando l’opera dello Spirito Santo nei cuori. Da qui arriva agli sposi, alla loro famiglia e al mondo una corrente di grazia, di forza e di vita divina che rinnova tutto.
Il vincolo che sorge dal consenso matrimoniale rimane impresso ed è arricchito dalle relazioni intime degli sposi. La grazia di Dio che essi hanno ricevuto con il battesimo trova un nuovo alveo, che non si oppone all’amore umano, ma lo assume in sé. Il sacramento del matrimonio non è un’aggiunta esterna al matrimonio naturale; la grazia sacramentale specifica informa i coniugi nella loro intimità e li aiuta a vivere la loro relazione con esclusività, fedeltà e fecondità. Gli sposi sono intimamente guidati a raggiungere l’amore divino attraverso l’amore umano. Essi sono stati scelti dall’eternità per cooperare con il potere creatore di Dio nella procreazione e poi nell’educazione dei figli.

Francesco, Discorso nell’Incontro con le famiglie, Manila, 16-01-2015

Sognare
Questa capacità di sognare ha a che vedere con le aspettative che riponiamo nei nostri sogni e nelle nostre speranze, soprattutto in rapporto alle persone; cioè i beni e i risultati che desideriamo per loro, le speranze che nutriamo nei loro riguardi. La capacità di sognare equivale alla capacità di trasmettere il senso della nostra vita a coloro che amiamo. È dunque, qualcosa di peculiare di ogni famiglia.
Il matrimonio – germe creativo della famiglia – è, nel senso più pieno della parola, una chiamata specifica alla santità, nell’ambito della comune vocazione cristiana: un cammino vocazionale, diverso ma tuttavia complementare a quello del celibato – sia sacerdotale sia laicale – o con quello della vita religiosa.

I figli sono sempre il miglior “investimento”, e la famiglia è l’ “impresa” più solida, la maggiore e la più affascinante delle avventure. Tutti contribuiscono con il loro ruolo, ma il romanzo che ne risulta è molto più interessante delle singole storie, perché Dio agisce e compie meraviglie.
Da qui l’importanza di sapersi comprendere – gli sposi tra loro e con i figli – di imparare a chiedere perdono, di amare anche i difetti dell’altro, purché non offendano Dio.

“Quante difficoltà nella vita dei coniugi si risolvono se conserviamo uno spazio per il sogno. Se ci fermiamo a pensare al coniuge. Se sogniamo le sue bontà, le cose buone che fa. Per questo è molto importante recuperare l’amore attraverso il progetto di tutti i giorni. Non smettete mai di essere fidanzati!Papa Francesco, Discorso nell’Incontro con le famiglie , Manila, Filippine, 16-01-2015”

La vita matrimoniale e familiare non consiste nel vivere un’esistenza sicura e comoda ma, oltre che nella mutua donazione , anche nel dedicare tempo generosamente agli altri membri della famiglia a partire dall’educazione dei figli – la qual cosa include il favorire l’apprendimento delle virtù e l’inizio della vita cristiana – per aprirsi continuamente agli amici, ad altre famiglie, e specialmente ai più bisognosi. Così, mediante la coerenza della fede vissuta in famiglia, si trasmette la buona notizia – il Vangelo– che Cristo è sempre presente e ci invita a seguirlo.
Per i figli, Gesù si rivela attraverso il padre e la madre; perché per entrambi, ogni figlio è, anzitutto, un figlio di Dio, unico e irripetibile, una persona che Dio ha sognato per primo. Per questo, Giovanni Paolo II poteva affermare che ”“il futuro dell’umanità si fonda sulla famiglia ”San Giovanni Paolo II, Familiaris consortio , n. 86”.